Lo storico quartiere di Santa Croce è, nella moderna amministrazione, inserito nel Quartiere 4 Sud-Est, insieme ai quartieri/parrocchie di Bassanello, Madonna Pellegrina, Santa Rita, Sant’Osvaldo, Voltabarozzo.
Il quartiere di Santa Croce, inizialmente esterno alle mure medievali, fu progressivamente integrato all’interno delle mure carraresi del Trecento ed è quindi una delle 5 aree storiche di Padova, la più meridionale.
Il perimetro del quartiere è rappresentato dal bastione Alicorno, il punto fortificato delle mure comunali rivolto a Sud, dall’argine destro del fiume Bacchiglione all’altezza di via Goito, le strade via Pasquale Paoli e via Alberto Cavalletto che dal ponte Saracinesca della riviera Paleocapa conducono a Prato della Valle, il lato sud di Prato della Valle delimitato dal Foro Boario, la via Cavazzana, la via Michele Sanmichieli fino al bastione Santa Giustina, le mure cinquecentesche costeggiate da via Giordano Bruno che si congiungevano al bastione Alicorno all’altezza del piazzale Santa Croce.
Il centro del quartiere è senz’altro rappresentato dal piazzale Santa Croce (qui a lato in una cartolina degli anni ’50) e dall’asse viario centrale di corso Vittorio Emanuele II che, provenendo da sud dai ponti del Bassanello, conduce a Prato della Valle.
A oriente, ovvero a sinistra, guardando verso nord, dell’asse viario principale del quartiere e fino al lungargine del Bacchiglione, si estende la zona residenziale Città Giardino. Tale zona sorge sull’area che l’architetto Giuseppe Japelli, nella prima metà del secolo XIX, aveva destinato a parco signorile per il passeggio. Nell’immediato secondo dopoguerra, Città Giardino ha avuto una forte espansione edilizia come risultato del riassetto cittadino complessivo resosi necessario per riparare i danni degli eventi bellici. Attualmente il nome Città Giardino è spesso usato per indicare l’intero quartiere storico di Santa Croce.
L’assetto del piazzale Santa Croce e del vicino giardino all’inizio del secolo XX può essere intuito da questa cartolina d’epoca che inquadra la barriera di Santa Croce in cui è possibile distinguere la chiesa di Santa Croce, prima dell’ulteriore elevazione del campanile, la torre daziaria, andata distrutta, e l’inizio del corso Vittorio Emanuele II.
La zona occidentale del quartiere, dall’asse viario centrale fino ai bastioni delle mure cinquecentesche, ha una minore presenza dell’edilizia privata per far posto ad alcune grandi strutture di pubblico interesse. In particolare:
- lo stadio Silvio Appiani, finito di edificare nel 1924, è stato il terreno di gioco ufficiale del calcio Padova fino al 1994
- la caserma Oreste Solomone, dal 1 ottobre 2013, sede del Comando Forze Difesa Interregionale Nord
- la basilica abbaziale di Santa Giustina
- l’ex-Foro Boario, con l’annesso parcheggio di piazza Isaac Rabin.
In passato la zona occidentale era interamente occupata dalle proprietà del monastero delle suore benedettine della Misericordia e dall’abbazia della basilica di Santa Giustina, che ospitavano numerose attività agricole e artigianali. I nomi Misericordia e Santa Giustina sono spesso usati per indicare tali zone del quartiere, anche se adesso la precedente netta distinzione dei confini è andata perduta.
Il quartiere Santa Croce è attraversato dal canale Alicorno. Il canale fu scavato intorno al 1230 per irrigare i campi del monastero di Santa Giustina e alimentare i numerosi mulini che sorgevano nella zona. Il nome viene da alius cornii, ovvero altro ramo, dato che il canale si stacca dal tronco maestro del Bacchiglione, all’altezza del bastione Alicorno. Il canale costeggia il bastione Alicorno e il tracciato delle vecchie mura fino alla porta Santa Croce, quindi sottopassa le vecchie mura e si dirige verso Prato della Valle, dove alimenta le acque che circondano l’isola Memmia, e quindi verso l’Orto Botanico fino a confluire nel canale San Massimo all’altezza di Pontecorvo.